INVENTARIO DELLE STRATEGIE NAZIONALI PER RIDURRE L'IMPATTO SULLA QUALITÀ DELL'ARIA DELLA COMBUSTIONE DEL LEGNO A LIVELLO RESIDENZIALE
Pubblicato nell’ambito del Task 32 dell’IEA (Agenzia internazionale dell’energia) un rapporto che presenta gli approcci di diversi Paesi europei, tra cui la Svizzera, relativi alle strategie di riduzione delle emissioni nel campo della combustione del legno. Lo scopo del documento è quello di fornire una panoramica sulla situazione e l’approccio attualmente adottato dai nove Paesi che hanno partecipato a questo progetto (Austria, Canada, Svizzera, Germania, Danimarca, Italia, Paesi Bassi, Norvegia e Svezia), per favorire uno scambio di esperienze.
PREMESSE SUI CONFRONTI AMBIENTALI
Per valutare l'impatto ambientale di un certo sistema o di un certo vettore energetico bisogna tenere conto di molti aspetti, che riguardano l'intero ciclo di vita.
Per i vettori energetici fossili, che dobbiamo importare al 100%, va ad esempio considerato l'impatto ambientale lungo tutta la catena di approvvigionamento, dal giacimento, spesso lontano decine di migliaia di chilometri, al consumatore finale, passando per le successive raffinazioni e il trasporto.
Per l'elettricità è determinante il metodo di produzione.
Naturalmente i risultati dipendono anche da che peso (ponderazione) si dà ai vari parametri.
Per poter fare dei confronti è quindi necessario utilizzare metodi riconosciuti e standardizzati.
Per l'energia del legno indigeno, quindi proveniente da boschi della regione gestiti in modo sostenibile, uno dei vantaggi principali riguarda sicuramente la neutralità a livello di emissioni di gas ad effetto serra, il cui aumento dovuto al consumo di energie fossili provoca i temuti cambiamenti climatici.
CONFRONTI AMBIENTALI
In Svizzera, un metodo ampiamente utilizzato per effettuare confronti dell'impatto ambientale tra vari vettori energetici è quello degli eco-punti.
COMBUSTIONE
La combustione della legna può essere suddivisa in tre fasi abbastanza ben distinte:
I residui di questo processo sono
I fumi sono composti in gran parte di sostanze quali acqua e CO2 e diossidi di azoto (NOx). Altre sostanze quali CO (monossido di carbonio) e polveri possono essere fortemente limitati attraverso una buona combustione.
EMISSIONI
Le leggi e le ordinanze fissano in modo molto preciso e differenziato per le varie sostanze severi limiti ai quali i vari sistemi di combustione a legna devono sottostare, a seconda della loro potenza del tipo di legno da energia utilizzato.
In particolare fa stato l'Ordinanza federale contro l'inquinamento atmosferico OIAt, inasprita a scadenze regolari per tenere conto degli sviluppi tecnologici e della chiara volontà di minimizzare le emissioni.
Nei riscaldamenti a legna le emissioni possono essere fortemente limitate dando la giusta importanza a:
Va d'altronde ricordato che nel caso della legna le emissioni avvengono essenzialmente nel luogo dove avviene la combustione, diversamente dai combustibili non rinnovabili di origine fossile, che provengono da molto lontano e devono essere raffinati e trasportati su lunghissime distanze, generando un impatto ambientale complessivo ben superiore.
ACCENSIONE CORRETTA
Nei sistemi a caricamento manuale e che utilizzano legna in pezzi, una corretta tecnica di accensione permette di ridurre fortemente le emissioni in questa fase di esercizio.
Energia legno Svizzera ha elaborato un video e delle schede informative a seconda della conformazione del focolare. Questa documentazione è spesso usata dai Comuni per sensibilizzare la popolazione su questa possibilità.
SEPARATORI DI POLVERI
Dal 2008, in Svizzera i nuovi sistemi di riscaldamento a legna possono essere messi in commercio unicamente se dispongono di una dichiarazione di conformità. Fanno eccezione, tra gli altri, i sistemi realizzati artigianalmente. Se questi ultimi non sono stati dimensionati e costruiti secondo un metodo di calcolo riconosciuto, in particolare secondo il programma dell'Associazione svizzera degli impresari fumisti e piastrellisti feusuisse (precedentemente VHP), è obbligatoria la posa di un sistema di filtraggio delle polveri omologato a questo scopo.
Per gli impianti di grande potenza, per esempio per centrali termiche a cippato, la posa di filtri che permettono di rispettare le prescrizioni dell'OIAt è praticamente uno standard.